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ANSAcom - In collaborazione con Ancc-Coop
“É doloroso e dispiace” che sia stata la prima presidente del Consiglio donna ad alzare di nuovo l’Iva sui prodotti mestruali dal 5 al 10%, dopo il ribasso del gennaio 2023. “Avere la prima presidente del Consiglio donna è un motivo di orgoglio - ha spiegato Maura Latini presidente di Coop Italia nel corso della conferenza stampa in cui Coop ha rilanciato la petizione per abbattere la tampon tax -. Sarebbe stato bello però che su quel segnale positivo di progresso, quando l’Iva era stata abbassata dal 10 al 5%, non si tornasse indietro. Per me questa decisione è un dispiacere e credo che i modi e i tempi per recuperare possono essere tanti se il governo deciderà di farlo”. Coop si impegna, da gennaio fino a fine maggio 2024, a “neutralizzare” questo aumento simulando, sugli assorbenti a marchio, l’IVA al 5%, per un costo di circa 1 milione di euro. “É un impegno robusto ma che abbiamo deciso di fare per sostenere anche in maniera concreta questa battaglia - ha spiegato Latini -,é un costo che le cooperative hanno considerato sostenibile”. In base al monitoraggio condotto da Wash United a livello globale, l’attuale regime fiscale porta l’Italia ad essere uno dei 21 Paesi a prevedere un’Iva differenziata per gli assorbenti, ma tra le più alte (in Germania è al 7%, in Francia al 5,5%, negli Stati Uniti 8,3%), mentre in 27 Paesi (tra cui Regno Unito, Irlanda, Canada, Australia) l’acquisto di assorbenti è esente da Iva.
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