E' vero che esiste la depressione stagionale?
Vero, si tratta di un disturbo che può verificarsi con il cambio delle stagioni

Redazione ANSA
16 ottobre 2024 - 13:37
E' vero che esiste la depressione stagionale? © Ansa

Cosa verifichiamo

Il 6% degli adulti italiani riferisce di avere sintomi depressivi ma uno su tre non chiede aiuto. Con il cambio delle stagioni può cambiare anche l’umore, ovvero una sensazione di tristezza, che spesso ma non solo, si verifica con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno. Ma esiste la depressione stagionale?  

Analisi

L’Organizzazione mondiale della sanità stabilisce il ruolo essenziale della salute mentale per la realizzazione sociale dell’individuo e del suo stato di salute complessivo. Molte sono le evidenze che indicano un progressivo aumento dei disturbi mentali, una delle principali fonti di sofferenza e disabilità nel mondo. Solo in Italia 6 adulti su 100 dichiarano di avere sintomi depressivi, secondo i dati diffusi dall'Istituto Superiore di Sanità, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale che si è celebrata il 10 ottobre scorso. Per il nostro Paese si tratta di una quota in calo nella popolazione generale che cresce però nella fascia tra 18 e 34 anni. In generale, come anche varie ricerche dimostrano, tra i giovani è in aumento il disagio giovanile: quasi il 50% dei 18-25enni soffre d'ansia.  I problemi depressivi sono inoltre frequenti in gravidanza e nel periodo postnatale, al punto che ne soffre una donna su cinque. I sintomi depressivi si manifestano, in chi ne soffre, quasi 10 giorni al mese e limitano nelle attività quotidiane per quasi 8 giorni al mese. Secondo i risultati delle sorveglianze Passi  Passi d'Argento dell'Iss sono generalmente più frequenti fra le donne (7%), fra le persone in difficoltà economiche (19%) e affette da patologia cronica (11%).

Tra i diversi disturbi ce n'è uno che coincide con il cambio di stagione, che può comportare appunto anche un'alterazione dell’umore. Questo avviene spesso ma non esclusivamente, con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno: due periodi dell’anno in cui si riducono le ore di luce, che causano modifiche nelle abitudini nella vita quotidiana sempre meno all’aria aperta. Una combinazione questa che può generare una sensazione di tristezza e a quel punto cadere nella depressione può essere un rischio concreto. In questi casi potrebbe trattarsi di una forma di depressione stagionale oppure SAD  (Seasonal Affective Disorder): un insieme di sintomi che comportano variazioni dell’umore, del comportamento e influenzano negativamente il sonno, l’appetito, le funzioni cognitive. Trattandosi di salute mentale, il consiglio degli esperti è quello di rivolgersi sempre ai medici evitando soluzioni fai da te. 

E’ infatti molto dannoso autodiagnosticarsi qualunque tipo di disturbo, ribadiscono. E' opportuno rivolgersi al proprio medico di medicina generale e, se necessario, a uno specialista per capire il proprio stato di salute e avere il giusto sostegno. La depressione stagionale è un tipo di depressione vera e propria e non va sminuita solo perché si presenta per brevi periodi o perché i sintomi sembrano più lievi di quelli del disturbo depressivo maggiore. Quest’ultimo è caratterizzato da umore triste, frustato, disperato o ansioso che perdura per lungo tempo, dalla sensazione di affaticamento e da difficoltà di memoria e concentrazione, oltre a cambiamenti nel sonno e nell’appetito. E, nei casi più gravi, può comportante pensieri di morte o di suicidio.

La depressione stagionale ha alcuni sintomi tipici che possono aggiungersi a quelli del disturbo depressivo maggiore oppure presentarsi da soli:  l’ipersonnia,  cioè la necessità di dormire più del solito o del necessario, l’aumento del senso di fame, in particolar modo di carboidrati, con la tendenza a una dieta scorretta e al conseguente aumento di peso e anche l’isolamento sociale, cioè la difficoltà a frequentare gli altri. Esiste anche il disturbo stagionale estivo, considerato meno comune e i sintomi più evidenti sono insonnia, agitazione e ansia, scarso appetito (e conseguente perdita di peso), a volte comportamenti aggressivi o volenti. Questi disturbi sono legati ai cambiamenti stagionali che si esprimono nella diminuzione o nell’aumento delle ore di luce; non vanno confusi con la malinconia possibile quando si avvicinano le feste natalizie o allo stress che si può subire durante le vacanze estive.

Secondo la maggior parte degli studi la SAD può essere provocata dall’incidenza dalla mancanza di luce naturale sull’orologio biologico, cioè sul meccanismo che nell’organismo regola l’umore, il sonno, i cicli ormonali. Pesa infatti anche l’equilibrio delle sostanze chimiche del sistema nervoso centrale, come la serotonina. Bassi livelli di questo ormone, causati anche dalla mancanza di luce solare, sono associati alla depressione e ad altri disturbi dell’umore. Quando le ore di sole sono poche, calano anche i livelli di vitamina D, la cui carenza influenza il livello di serotonina e di melatonina, con la conseguenza che aumenta la stanchezza e la sonnolenza.  La Sad, solitamente, viene trattata come le altre tipologie di depressione, uno specialista indicherà il metodo migliore come la psicoterapia o il ricorso a farmaci oppure una combinazione di entrambi. Esiste anche una cura specifica, la fototerapia o terapia della luce, non così diffusa in Italia. Espone il paziente alla luce di una apposita lampada per circa 30 minuti ogni mattina. Questo dispositivo utilizza una fonte luminosa più potente delle normali luci artificiali, senza emettere raggi ultravioletti dannosi. Essendo somministrato in combinazione con altre terapie, non è semplice valutare l’efficacia di questo specifico trattamento, come hanno rilevato diverse revisioni. 

Conclusioni

La depressione stagionale esiste e si presenta, più spesso ma non solo, con l'arrivo dell'autunno e dell'inverno. Si tratta di un insieme di sintomi che comportano variazioni dell’umore, del comportamento e influenzano negativamente il sonno, l’appetito, le funzioni cognitive. Può essere scatenata dall’influenza della mancanza di luce naturale sull’orologio biologico.

Fonti:

Istituto superiore di Sanità

Dottore ma è vero che? (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri)

Fondazione Veronesi Magazine

Ministero della Salute

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