(ANSA) - ROMA, 21 APR - Soltanto poco più di 17 milioni
contro i 40 trasferiti alle Regioni, pari al 42,5%, sono stati
erogati alle strutture semi-residenziali per le persone con
disabilità. È quanto emerge dalla Relazione della Sezione
centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello
Stato della Corte dei conti, su "Le misure volte a sostenere le
persone con disabilità nel periodo dell'emergenza epidemiologica
da covid-19 -La gestione del fondo di sostegno per le strutture
semiresidenziali per persone con disabilità, di cui al
decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34. "La situazione pandemica e
le relative misure di contrasto - rileva la Corte dei conti -
hanno causato una forte domanda di protezione sociale diffusa e
di tutela delle persone fragili, inizialmente non avvertita con
chiarezza. In tale contesto, il legislatore è intervenuto, in
via d'urgenza, per assicurare alle persone con disabilità
l'accesso ai servizi e la loro continuità su tutto il territorio
nazionale".
Delle Regioni a cui sono stati trasferiti i fondi, precisa
la magistratura contabile, quattro non hanno dimostrato
l'erogazione ai centri semi-residenziali delle risorse acquisite
al proprio bilancio, per un importo complessivo di 10.640.000
euro. Le altre hanno utilizzato le risorse assegnate in una
percentuale variabile da un minimo dell'1% al 100%, per quelle
più virtuose (è il caso di Emilia-Romagna, 2,92 milioni e del
Veneto, 3,28 milioni). Bene hanno fatto anche la Toscana (2,2
mln erogati alle strutture su 2,44 trasferite dal Governo alla
Regione, 90%) Piemonte (2 mln su 2,88, 71%), mentre la Lombardia
si ferma al 67% di utilizzo e il Lazio addirittura solo al 10%.
Di difficile individuazione, rileva la magistratura
contabile, le ragioni del parziale utilizzo delle somme rese
disponibili in settori, come servizi sociali e sostegno a
persone con disabilità, strutturalmente carenti di fondi. La
differenziazione a livello regionale e la connessa disomogeneità
nell'erogazione dei servizi sociali fa ritenere che
l'organizzazione territoriale abbia influito sull'uso efficace e
tempestivo delle risorse statali.
L'obbligo di rendicontazione a carico delle Regioni e
l'esercizio di funzioni di monitoraggio hanno comunque
consentito la verifica della corretta utilizzazione dei fondi
statali e la riacquisizione, per un'utile riallocazione -
conclude la magistratura contabile - delle somme inutilizzate al
bilancio dello Stato, stante, a tutt'oggi, la mancata
definizione dei livelli essenziali delle prestazioni. (ANSA).
