(ANSA) - ROMA, 22 APR - L'attitudine al risparmio energetico
e alla sostenibilità ambientale si conferma come un requisito di
base per entrare nel mercato del lavoro: nel 2021 le imprese
hanno richiesto al 76,3% delle assunzioni programmate - pari a
oltre 3,5 milioni di posizioni - competenze green, e nel 37,9%
dei casi con un grado di importanza per la professione elevato.
E' quanto risulta da "Le competenze green" del Sistema
informativo Excelsior di Unioncamere e ANPAL, realizzata in
collaborazione con il Centro Studi delle Camere di commercio G.
Tagliacarne.
Il 2021 ha registrato il recupero degli investimenti delle
imprese nella Green Economy: il 24,3% delle aziende
dell'industria e dei servizi ha investito in tecnologie e
prodotti green (+3 punti percentuali rispetto al 2019) e il
52,5% ha investito in competenze green, ripristinando la
dinamica positiva che si osservava prima della pandemia.
La domanda di competenze per la transizione verde pervade
l'intera economia, sebbene con diversi gradi di intensità. Per
l'industria, si evidenzia un'elevata richiesta di competenze
green nel settore dell'estrazione minerali (sono necessarie per
il 79,7% degli ingressi programmati), nel comparto del legno e
del mobile (78,8%), nelle costruzioni (78,6%), nelle industrie
chimiche, farmaceutiche e petrolifere (78,5%), per le public
utilities (77,8%) e per la meccanica (76,8%). Nei servizi si
rileva altrettanto strategica la green skill per la formazione
(richieste all'84,6% delle entrate), commercio e riparazione
autoveicoli e motocicli (84,4%), servizi avanzati e di supporto
alle imprese (81,1%) e alloggio, ristorazione e turismo (80,9%).
(ANSA).
