(ANSA) - ROMA, 07 FEB - Le imprese manifatturiere italiane
tra i 5 e i 499 dipendenti sono nell'80% dei casi aziende
familiari mentre appena il 9% fa ricorso a manager esterni. E'
quanto emerge da uno studio dell'Istituto Tagliacarne sul
capitalismo familiare secondo il quale le imprese familiari sono
in media più digitalizzate e green. Secondo lo studio che ha
interessato un campione di 3mila imprese, Il 18% delle aziende a
proprietà familiare ha investito in tecnologie 4.0 tra il 2017 e
il 2020, contro il 15% delle altre realtà produttive. Una
propensione ad innovare che sale al 22% quando la gestione è
affidata a un manager esterno.
Il family business si rivela inoltre maggiormente attento ai
temi della sostenibilità con il 27% che ha già realizzato
investimenti verdi nel periodo 2017-2019 contro il 24% delle
altre attività imprenditoriali. Il 18% conta di investire in
green entro il 2023 contro il 12% delle imprese non familiari.
L'imprenditoria familiare italiana - si legge nello studio - è
una realtà che riguarda 4 imprese su 5: nel 2020 si contano
oltre 108mila imprese manifatturiere di proprietà familiare su
130mila complessive. È al Nord che si insidia il 62% del family
business industriale, mentre il 21% è al Centro e il 17% al Sud.
Solo il 9% di queste imprese fa ricorso a manager esterni per
competere sui mercati ma sono in particolare le aziende di medio
grandi a essere maggiormente propense ad affidarsi ad una guida
esterna (il 18%).
"Le imprese familiari - ha sottolineato il direttore generale
del Centro Studi Tagliacarne, Gaetano Fausto Esposito - sono un
valore per il nostro Paese e rappresentano un aspetto importante
di competizione del nostro sistema imprenditoriale, in
particolare quando si accompagnano a un management esterno". La
spinta alla digitalizzazione e al green delle imprese familiari
che fa uso di management esterno - conclude la ricerca - si
riflette positivamente anche sulla ripresa economica: le imprese
di famiglia con manager reperiti sul mercato prevedono nel 70%
dei casi di ritornare ai livelli produttivi pre-Covid entro il
2022, contro il 60% di quelle sempre familiari e con manager
familiari, e il 63% delle imprese non a proprietà familiare.
(ANSA).