(ANSA) - ROMA, 26 FEB - Una riorganizzazione olistica dei
sistemi agroalimentari mondiali può portare un grande contributo
al raggiungimento degli obiettivi globali, come sconfiggere la
fame entro il 2030. E' l'appello lanciato dal direttore generale
della Fao, QU Dongyu, in una lectio Magistralis all'Accademia
nazionale dei Lincei. "I sistemi agroalimentari - ha detto Qu -
rappresentano il più grande sistema economico del mondo e sono
gli strumenti più potenti a nostra disposizione per cambiare
direzione, progredire verso la realizzazione dei 17 Obiettivi di
Sviluppo Sostenibile e ricostruire al meglio dopo la pandemia da
Covid-19". Il direttore ha sottolineato che quattro miliardi di
persone nel mondo lavorano direttamente o indirettamente in
sistemi alimentari, dove tuttavia persistono fame e povertà in
maniera endemica.
L'intervento del direttore generale ha sottolineato poi
l'importanza di un approccio sistemico in un ampio spettro di
settori dalla politica ai modelli di business, alla cultura
stessa. Concentrandosi sulla necessità di passare dalla
strategia all'azione, Qu ha ribadito che i sistemi alimentari di
oggi "non funzionano", ricordando come 690 milioni di persone al
mondo soffrono di fame cronica, ai quali si stima che la
pandemia da COVID-19 ne aggiungerà oltre 100 milioni. Un bambino
su cinque è rachitico, 3 miliardi di persone non possono
permettersi una dieta sana e 1 persona su 10 non ha accesso a
cibo salubre. Qu ha infine ricordato la quantità di cibo che
ogni anno va persa o sprecata nel mondo e il fatto che circa
l'80% della popolazione colpita da povertà estrema vive in aree
rurali e lavora in agricoltura. (ANSA).