(ANSA) - ROMA, 29 MAG - Il decreto rilancio contiene oltre
210 azioni di protezione, per far fronte all'emergenza
Coronavirus, e solo 20 destinate a trasformare l'economia. Sono
assenti, poi, misure per tutelare il capitale naturale e ridurre
delle disuguaglianze di genere". Bisogna cercare altrove,
quindi, per spostare l'Italia sulla strada della sostenibilità,
secondo l'analisi dell'Alleanza italiana per lo sviluppo
sostenibile nel secondo Asvis Live, "Verso una ripresa
trasformativa all'insegna della resilienza e della
sostenibilità".
Il portavoce dell'Asvis, Enrico Giovannini, membro della Task
force per la fase 2 propone di partire dal "progressivo
azzeramento dei 19 miliardi di sussidi dannosi all'ambiente, da
trasformare in una riduzione senza precedenti del cuneo fiscale,
in sussidi alle imprese per la transizione ecologica e
l'economia circolare e in un investimento straordinario su
giovani e donne".
È l'ora della "resilienza trasformativa", per Giovannini, che
richiede la necessità di cambiare alla politica come ai modelli
di business. Ed è il cambiamento di cui parlano i tanti
esponenti delle istituzioni, delle imprese e della società
civile che partecipano all'incontro. Per il presidente del
Parlamento europeo, David Sassoli, questo significa, a Bruxelles
il passaggio dalla stagione del rigore e dell'austerity a
solidarietà e responsabilità.
E anche le aziende sono chiamate a essere più responsabili,
più sostenibili, più flessibili e più competitive. Per Ferrero,
questo si traduce anche nella scelta di dare premi alle persone
a cui ha chiesto di restare sul posto di lavoro, come racconta
il presidente e amministratore delegato di Ferrero Commerciale
Italia Alessandro D'Este.
Per Unicredit il co-ceo Commercial banking Western Europe,
Francesco Giordano, rivendica un'accelerazione negli aiuti alle
imprese per il Covid con l'approvazione di 180 mila moratorie
per oltre 20 miliardi, un terzo del libro crediti verso le
aziende della banca, e più di 30 mila finanziamenti sotto i 25
mila euro erogati.
Mentre per Telecom Italia, l'amministratore delegato, Luigi
Gubitosi, testimonia l'impegno per chiudere rapidamente il
digital divide, a partire dagli sforzi per portare la fibra
nelle aree bianche a fallimento di mercato, dove entro agosto
potranno connettersi 1,2 milioni di famiglie a 8 mila nuovi
cabinet. Anche Enel si dice pronta a rafforzare i suoi piani,
che "erano già nella direzione della sostenibilità", come
dichiara l'amministratore delegato, Francesco Starace. "È dove
la tecnologia sta andando. Poi - aggiunge Starace - si tratta di
disinnescare il giusto timore di quella parte di economia della
società che ci sta perdendo. E' questa la vera chiave della
sostenibilità". (ANSA).