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Ecco, all'Italia il 57% del petrolio azero e il 20% del gas

Ecco, all'Italia il 57% del petrolio azero e il 20% del gas

"Potenziamento del Tap incompatibile con obiettivi climatici"

ROMA, 11 novembre 2024, 13:03

Redazione ANSA

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L'Azerbaigian destina il 57% delle proprie esportazioni petrolifere all'Italia, che costituisce così il principale mercato di sbocco per il petrolio azero, e circa il 20% della sua produzione di gas, posizionandosi come secondo fornitore di gas per l'Italia dopo l'Algeria. Lo scrive il think tank italiano sul clima Ecco, in uno studio diffuso all'apertura della Cop29 a Baku.
    L'Azerbaigian secondo Ecco può essere definito un "petrostato": i combustibili fossili rappresentano oltre il 90% dei proventi da esportazioni, il 60% delle entrate pubbliche e il 35% del Prodotto interno lordo (Pil). Il 95% delle esportazioni dell'Azerbaigian è composto da petrolio e gas naturale, e i paesi dell'Unione Europea - in primis l'Italia - rappresentano oltre la metà delle esportazioni totali.
    L'Azerbaigian sta puntando sempre di più sulla vendita del proprio gas a Paesi europei, tra cui l'Italia, allacciando relazioni politiche ed economiche che fanno perno sulla cooperazione energetica.
    Secondo Ecco, "l'incremento della capacità di trasporto del Tap (gasdotto TransAdriatic Pipeline, che dovrebbe passare da una capacità di 10 a 20 miliardi di metri cubi l'anno, non sembra giustificato all'interno di scenari che vedono l'Italia e l'Europa perseguire un percorso coerente con gli obiettivi climatici nazionali ed europei al 2030, nonché con gli impegni dell'Accordo di Parigi".
    Inoltre, aggiunge Ecco, "secondo uno studio dell'Oxford Institute for Energy Studies, se si ipotizza il massimo livello plausibile di produzione dell'Azerbaigian, entro il 2030 potrebbero essere disponibili al massimo 15 miliardi di metri cubi all'anno di gas in aggiunta ai volumi già contrattualizzati. Tale stima potrebbe ridursi nuovamente entro il 2035, a causa del declino naturale del giacimento".
   

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