"Oggi per l'ambiente è una gran bella
giornata. La direttiva europea sui crimini ambientali approvata
oggi dal Parlamento europeo contiene nuovi illeciti, a
cominciare dalla definizione di eccidio, un inasprimento delle
sanzioni, maggiori tutele per chi denuncia e, come proposto da
Legambiente, l'impegno di facilitare l'accesso alla giustizia
per le associazioni". Così Stefano Ciafani, presidente nazionale
di Legambiente, commenta il voto del Parlamento Ue. "Un passo
importante a livello europeo - sottolinea - per il contrasto e
la lotta alle illegalità ambientali che consentirà di rafforzare
nel nostro Paese quanto già previsto dal 2015 grazie
all'introduzione dei delitti contro l'ambiente nel Codice
penale. Anche per questa ragione l'Italia può dare il buon
esempio, diventando il primo Stato europeo a recepire la nuova
direttiva".
"Alla crescita della criminalità ambientale registrata a
livello globale dall'Interpol e dall'Unep è urgente
contrapporre, come sta finalmente facendo l'Europa adeguate
strategie di contrasto", evidenzia la nota di Legambiente. "Una
conferma arriva, per quanto riguarda l'Italia, dagli ultimi dati
del rapporto Ecomafia: nel 2022 le forze dell'ordine e le
Capitanerie di porto hanno applicato per 637 volte i delitti
contro l'ambiente previsti dal Codice penale, portando alla
denuncia di 1.289 persone e a 56 arresti. Sono stati 115 i beni
sottoposti a sequestro - prosegue la nota - per un valore
complessivo di 333.623.900 euro, in netta crescita rispetto ai
227 milioni di euro sequestrati l'anno prima. Il delitto più
contestato è stato quello di traffico organizzato di rifiuti
(art. 452 quaterdecies) con 268 casi contro i 151 nel 2021,
previsto con pene adeguate anche nella nuova direttiva europea,
seguito da quello di inquinamento ambientale (art. 452 bis) con
64 contestazioni. Dalla loro entrata in vigore a oggi,
l'applicazione dei diversi ecoreati è scattata per 5.099 volte".
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