"All'inizio raccoglievamo il 20% del
raccoglibile. Oggi siamo sostanzialmente al 100%. Ancora nel
2000 il 20% di quello che raccoglievamo finiva bruciato. Oggi
siamo al 98% di rigenerazione: tutto l'olio che noi raccogliamo
viene inviato in impianti che gli ridanno nuova vita e questo
olio ricomincia di nuovo il suo percorso". Lo afferma il
presidente Conou (Consorzio Nazionale per la gestione, raccolta
e trattamento degli oli minerali usati), Riccardo Piunti, ad
Ansa Incontra. Il consorzio, che ha quasi 40 anni, rappresenta
un modello in Europa. "Raccogliamo ogni anno - aggiunge - circa
180-190 mila tonnellate di olio usato con 60 nostre imprese
concessionarie sparse un po' in tutta Italia. Queste imprese lo
portano al consorzio, che funge da arbitro e vigile della
priorità di rigenerazione. Quando l'olio usato arriva nelle
nostre raffinerie, facciamo un controllo di qualità molto
dettagliato per garantire che sia rigenerabile". Dopo che l'olio
viene inviato alla rigenerazione, dalle 190 mila tonnellate
raccolte ne vengono derivate 120 mila di basi lubrificanti
utilizzabili per fare ancora olio da immettere sul mercato. Un
prodotto, spiega Piunti, "di qualità assolutamente equivalente a
quella dell'olio vergine. Questo è molto importante perché
questo tema della qualità in uscita è un po' una delle nostre
chiavi di successo. Quando si fa un prodotto di serie B nessuno
lo vuole. In Europa si è tentato di rigenerare un po' alla
buona. Quello che accade oggi in Europa è che oltre quasi il 50%
dell'olio viene bruciato, che è una cosa impensabile".
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