La stragrande maggioranza degli
italiani ritiene che l'economia circolare sia uno strumento
indispensabile contro la crisi economica. E' uno dei dati che
emerge dall'indagine condotta dal Conou, il Consorzio nazionale
oli minerali usati durante le giornate di Ecomondo.
Rispetto ai dati dello scorso anno la percentuale di coloro che
credono che l'economia circolare abbia un ruolo indispensabile
per affrontare la crisi economica si accresce (dal 74% al 79%),
mentre anche il concetto tradizionale di Economia circolare
intesa solo come risparmio arretra (dal 18% al 12%) dinanzi a
quello di riciclo e recupero.
Rimane abbastanza stabile la percentuale degli intervistati che
attribuiscono ai governi la responsabilità di doversi far carico
delle urgenze ambientali (55% vs il 54% del 2022), così come
quella di chi è convinto che il contrasto all'emergenza
climatica spetti principalmente alle industrie e alle imprese
(35% vs il 33% del 2022).
Il 63% del campione, inoltre, crede che investire su progetti di
economia circolare sia la strada maestra per costruire un
modello produttivo sostenibile. Quasi la metà del campione, con
ampiezza di visione, attribuisce ai cambiamenti climatici la
responsabilità dell'inflazione da prodotti alimentari. Da
ultimo, quasi il 20% del campione si rivela consapevole come
anche il problema dei flussi migratori può trovare una
spiegazione nelle alterazioni climatiche che le aree di
provenienza hanno subito, con particolare riferimento ai
fenomeni migratori dall'Africa all'Europa
"L'economia circolare è la chiave per uno sviluppo sostenibile e
come Consorzio siamo orgogliosi di rappresentare un modello
compiuto di circolarità, grazie alla nostra filiera virtuosa in
grado di raccogliere sostanzialmente tutto l'olio minerale usato
raccoglibile e arrivando a rigenerarne oltre il 98%." ha
commentato Riccardo Piunti, presidente del Conou.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA