Sono 5.974 le richieste avanzate
dagli enti locali , comuni, unioni ed enti locali per accedere
ai contributi del Viminale per finanziare spese di progettazione
per opere pubbliche che sono state rigettate, sebbene fossero
idonee, per insufficienza delle risorse. Ai 1.494 progetti
ammessi sono stati distribuiti poco meno di 300 milioni di euro
a fronte di istanze con un peso specifico complessivo che supera
1,1 miliardi.
Le risorse in questione derivano da un fondo, gestito dal
Ministero dell'Interno, che è stato istituito dalla Legge di
bilancio del 2020 e conta su un plafond da 85 milioni per il
2020, 128 milioni per il 2021, 320 per il 2022, 350 milioni per
il 2023 e 200 milioni per ognuno degli anni dal 2024 al 2031
(successivamente incrementati di 100 milioni annui per l'anno
corrente e il prossimo),
La norma istitutiva del fondo è stata pensata per favorire
gli investimenti, da parte degli enti locali, in opere pubbliche
che perseguano una di queste finalità: messa in sicurezza del
territorio a rischio idrogeologico; messa in sicurezza di
strade, ponti e viadotti e messa in sicurezza ed efficientamento
energetico di edifici pubblici (con priorità alle scuole). Di
fatto le coperture sono state sufficienti a finanziare soltanto
un terzo dei progetti volti a realizzare degli interventi
appartenenti alla prima di queste categorie, alle quali la norma
istitutiva di questi contributi assegna la priorità. Rigettate
in blocco, invece, le 1.307 richieste di finanziamento per
migliorare rete viaria, ponti e viadotti e le 1.763 istanze
orientate a rendere più sostenibili gli immobili pubblici.
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