In Italia, il pagamento dei servizi
ecosistemici tramite tariffe idriche e i sovracanoni dei
Consorzi Bim (Bacini Imbriferi Montani) costituiscono meccanismi
fondamentali per il mantenimento dell'equilibrio ambientale e lo
sviluppo socioeconomico dei territori montani. È quanto emerge
dal Position Paper sui servizi ecosistemici dell'Alleanza
Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), presentato oggi a
Parma.
Tra le altre principali attività con cui tutelare i servizi
ecosistemici, lo studio illustra il funzionamento della
perequazione territoriale, una tecnica urbanistica utilizzata
per garantire un valore edificatorio uniforme alle proprietà
coinvolte nella trasformazione territoriale. Una pratica già
sviluppata in Lombardia ed Emilia-Romagna.
Alla presentazione è stata citata l'esperienza del Parco
nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, che si estende su una
riserva di biosfera di 500mila ettari. Il Parco ha avviato
un'innovativa iniziativa per promuovere la sostenibilità
ambientale attraverso la vendita di "crediti di sostenibilità" e
"crediti di carbonio" sul mercato volontario, i quali
riconoscono il ruolo essenziale dei boschi nell'assorbire la CO2
e nell'offrire altri servizi ecosistemici. Attraverso accordi
con grandi proprietà collettive, il Parco ha garantito la
credibilità di tali crediti, certificati da organizzazioni
internazionali tra cui Pefc Italia e Fsc.
Il Position Paper dell'ASviS avanza una serie di proposte per
promuovere la sostenibilità territoriale su scala nazionale. Tra
queste: l'adozione delle linee guida ecosistemiche della Regione
Emilia-Romagna; lo sviluppo di un sistema di contabilità
economico-ambientale; l'estensione dei fondi perequativi;
l'estensione dei Psea (Pagamento dei Servizi Ecosistemici); la
diffusione dell'esperienza del Parco nazionale dell'Appennino
Tosco-Emiliano agli altri Parchi.
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