Oltre 1 miliardo di euro di danni, 10
vittime, 18 feriti e quasi 1.700 persone che hanno dovuto
abbandonare le proprie abitazioni: sono i numeri registrati nel
2023 sul territorio italiano contenuti nel Rapporto Periodico
sul Rischio posto alla Popolazione Italiana da Frane e da
Inondazioni, presentato all'Accademia Nazionale dei Lincei da
Fausto Guzzetti, dell'istituto di Ricerca per la Protezione
Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
"Ogni anno in Italia le frane provocano vittime e danni
diretti per oltre 1 miliardo di euro. Una cifra rilevante ma si
fa poco per limitare i danni delle frane", ha sottolineato
Guzzetti presentando i dati in un incontro che si è svolto ai
Lincei. L'Italia è un territorio particolarmente fragile i cui
dati storici sono raccolti sul Sito Polaris del Cnr e da cui si
può osservare che tra il 1973 e il 2022 le frane, spesso di
piccola entità ma non per questo poco pericolose, hanno
provocato 1087 vittime tra morti e dispersi, oltre 1400 feriti e
oltre 140.000 evacuati e senzatetto in oltre 2600 località di
1541 Comuni. "Nella memoria collettiva - ha proseguito Guzzetti
- tornano alla mente solo quattro grandi frane: il Vajont,
Vietri, Stava e Sarno. Ciascuna di esse ha avuto più di cento
morti, ma sono le tante piccole frane a provocare i problemi
maggiori e persistenti".
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