La stagione venatoria che si chiude
il 31 gennaio "salvo proroghe di vario genere" è stata
caratterizzata da "almeno cinque gravi violazioni della
direttiva Uccelli, esponendo l'Italia a una nuova procedura di
infrazione comunitaria. E la proposta di legge della Lega
renderà il quadro del tutto ingestibile".
Lo dichiara la Lipu (Lega italiana protezione uccelli)
ricordando la prima violazione comunitaria che "riguarda le 20
specie cacciate pur in cattivo stato di conservazione e nella
pressoché totale assenza di piani di gestione adeguati".
"Non meno grave - aggiunge - è la seconda infrazione, ossia
l'abbattimento degli uccelli durante la migrazione
preriproduttiva". La Lipu afferma che è stato "eluso altresì il
divieto europeo di utilizzo delle munizioni al piombo nelle zone
umide" e "ignorato l'obbligo di produrre dati che forniscano il
quadro dell'impatto della caccia sulla biodiversità".
Infine c'è il "bracconaggio dilagante", che continua a
rappresentare una piaga. Alessandro Polinori, presidente della
Lipu-BirdLife Italia, critica la proposta di legge della Lega
alla Camera dei Deputati, che "regionalizza i pareri
scientifici, elimina i limiti di chiusura della stagione
venatoria, liberalizza le modalità di caccia, rende impossibili
i ricorsi contro i calendari venatori illegittimi".
La Lipu sottolinea infine "il silenzio assoluto del ministro
dell'Ambiente Pichetto Fratin, che pure dovrebbe rappresentare
il massimo riferimento istituzionale per la difesa della
biodiversità e della legalità ambientale", e rende noto di voler
"integrare la documentazione di denuncia già trasmessa alla
Commissione europea. Procedura di infrazione e condanna del
nostro paese - conclude il presidente della Lipu - sono ormai
indispensabili".
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