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Riciclo delle strade, nel 2023 risparmiati 440 milioni euro

Riciclo delle strade, nel 2023 risparmiati 440 milioni euro

Anche più di 10 milioni di tonnellate di materie prime

ROMA, 18 gennaio 2024, 11:41

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il riciclo delle strade è in crescita, nel 2023 sono state risparmiate oltre 10 milioni di tonnellate di materie prime, "ma si può fare meglio". Lo afferma Siteb, Associazione strade italiane e bitumi, che ha svolto un'analisi sul riciclo delle pavimentazioni stradali in Italia e nei principali Paesi Europei (fonte Eapa, l'analoga associazione europea).
    Grazie all'impiego del fresato d'asfalto (materiale ottenuto dalla rimozione delle pavimentazioni stradali) il tasso di recupero in Italia si consolida al 60% così lo scorso anno si è evitato di utilizzare 10 milioni di tonnellate di inerti e oltre 420mila tonnellate di bitume, per un totale di 440 milioni di euro in un solo anno.
    Si assottiglia dunque il gap rispetto agli altri Paesi europei che in media recuperano circa il 68% del fresato.
    "Il riciclo del fresato d'asfalto - osserva Alessandro Pesaresi, presidente Siteb - ha un evidente valenza ambientale, in quanto consente di evitare l'uso materie prime, mantenendo elevata la qualità del prodotto stradale. Ma l'utilizzo è oggi ancora fortemente limitato da una normativa nazionale farraginosa, dalla burocrazia che ne ostacola il recupero e da una ritrosia culturale che spinge gran parte delle stazioni appaltanti a non prevederne un adeguato utilizzo". Aspetti su cui Siteb chiede di intervenire.
    L'Italia negli ultimi anni ha ridotto il gap rispetto agli altri Paesi europei, come Germania (85% di riciclo di fresato), Francia (77%), e Spagna (61%). Ipotizzando per i prossimi anni un incremento dell'impiego del fresato dal 30% al 50% del conglomerato bituminoso prodotto in Italia, il risparmio di materiali potrebbe raggiungere quota 17,5 milioni di tonnellate per gli inerti e 700mila tonnellate per il bitume, per un controvalore economico di 735 milioni di euro per il solo conglomerato. Un potenziale enorme per il nostro Paese, storicamente privo di materie prime, conclude Siteb.
   

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