Il Wwf contesta "la linea politica
anti-scientifica sulla gestione degli orsi della Pat", la
Provincia Autonoma di Trento che "nei giorni scorsi ha
presentato un nuovo disegno di legge che, "contro ogni evidenza
scientifica, prevede l'abbattimento di 8 orsi all'anno per i
prossimi 3 anni con il fine di 'assicurare la pubblica sicurezza
e la tutela dell'economia di montagna'".
Secondo l'associazione ambientalista, la Pat "negli ultimi
anni ha completamente dimenticato quale sia una corretta
strategia che tenga conto sia degli aspetti biologici che
sociali. È il momento di abbandonare le politiche populiste e
anti-scientifiche e lavorare seriamente per garantire da un lato
la conservazione di una specie prioritaria a livello europeo e
dall'altro la costruzione di una coesistenza reale con le
comunità locali".
La Provincia di Trento "ha dimostrato in questi ultimi anni
l'incapacità di gestire il ritorno dei grandi carnivori, come
dimostra la politica sugli orsi e i simili approcci tenuti verso
il lupo" osserva il Wwf rilevando che Fugatti, rieletto
presidente della Provincia nell'ottobre scorso, con questo
ennesimo provvedimento che prevede l'abbattimento fino a 24
orsi nei prossimi tre anni, dimentica di non avere completa
autonomia nella gestione delle specie protette. La linea
politica dell'amministrazione provinciale ha portato ad un
inasprimento del conflitto sociale e del livello di allarmismo,
ormai diffuso in alcune vallate trentine, dimenticando
l'importanza fondamentale di una comunicazione corretta e
equilibrata".
L'orso resta una specie protetta da leggi nazionali e
direttive europee, spiega il Wwf ribadendo la necessità "di un
approccio basato sulla prevenzione e l'informazione". Gli
individui "realmente pericolosi rappresentano casi rarissimi e
non prevedibili, da valutare caso per caso".
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