L'aumento delle temperature "ha
effetti diretti sulla salute umana e incrementa il rischio di
malattie trasmesse attraverso acqua, cibo, insetti e parassiti".
Lo affermano gli esperti della Società Italiana di Medicina
Ambientale (Sima), commentando l'allarme lanciato da Copernicus
secondo cui il 2023 si conferma l'anno più caldo mai registrato
a partire dal 1850.
"Il surriscaldamento globale altera l'equilibrio di tutti gli
ecosistemi minacciando gli elementi essenziali della vita umana
come acqua, aria e cibo, e modifica la frequenza e la
distribuzione di molte malattie infettive - spiega Sima -
L'aumento delle temperature medie crea le condizioni ideali per
la trasmissione di molteplici agenti patogeni: grazie alla
maggiore umidità proliferano ad esempio zecche, zanzare e
parassiti che diffondono malattie anche gravi come il virus
Zika, la febbre dengue e la malaria. Ma a crescere è anche il
rischio di malattie idrotrasmesse: piogge intense e alluvioni,
eventi direttamente connessi al cambiamento climatico, fanno
straripare corsi d'acqua e mandano in tilt le reti fognarie,
diffondendo tra la popolazione agenti virali quali virus delle
epatiti A ed E, Enterovirus, Adenovirus, Norovirus, Rotavirus,
contaminando anche la catena alimentare".
E proprio sul fronte del cibo, "l'innalzamento delle
temperature medie incrementa la sopravvivenza delle cisti di
protozoi patogeni e i batteri responsabili di alcune sindromi
gastroenteriche, anche a causa della contaminazione di alcuni
prodotti alimentari, come ad esempio i prodotti ittici".
A tali fenomeni "si associa quello psicologico, che non deve
essere sottovalutato - afferma il presidente Sima, Alessandro
Miani - E' stato di recente coniato il termine 'solastalgia' per
indicare proprio l'angoscia provocata dal drastico cambiamento
del clima: gli eventi climatici estremi provocano uno stato di
stress e ansia tra i cittadini più vulnerabili che può sfociare
in disturbi post-traumatici e addirittura in suicidi".
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