Lieve incremento per i consumi
petroliferi italiani che ad ottobre sono risultati in crescita
dello 0,6% rispetto allo stesso mese del 2022. Lo ha rilevato
l'Unem precisando che invece c'è stato un "netto progresso per
il totale delle vendite al mercato - ossia escludendo dai
consumi totali quelli connessi alle attività industriali di
raffinazione - cresciute del 4,5% (+196.000 tonnellate), il
miglior risultato dell'anno, grazie al buon andamento dei
prodotti legati alla mobilità aerea e stradale (favoriti da un
giorno di consumo in più)".
Il contributo maggiore, afferma l'Unione energie per la
mobilità, è venuto dal trasporto aereo (+25,6%), con volumi
prossimi ai livelli pre-Covid, mentre i carburanti
(benzina+gasolio), pur evidenziando un progresso dell'1,6%
(+43.000 tonnellate), sono inferiori di oltre il 2% rispetto ai
livelli pre-pandemici.
Quanto alla dinamica dei prezzi al consumo, in media la
benzina a ottobre è stata pari a 1,940 euro al litro, circa 27
centesimi in più rispetto all'ottobre del 2022 quando vigeva
l'accisa ridotta, mentre il gasolio si è attestato a 1,907 euro,
9 centesimi in più. A livello di prezzo industriale (al netto
delle tasse), sia la benzina che il gasolio sono risultati
inferiori di 3,6 centesimi rispetto alla media dell'area euro.
Nei primi dieci mesi dell'anno i consumi totali si sono
ridotti dell'1,4% rispetto al 2022, in larga parte per il
"crollo" della petrolchimica (-540.000 tonnellate) e nonostante
il sostegno della mobilità stradale e la ripresa del trasporto
aereo, che insieme hanno superato di oltre 750.000 tonnellate i
volumi dello stesso periodo dello scorso anno. La benzina, con
quasi 6,9 milioni di tonnellate (+5%, +329.000 tonnellate), ha
trainato in positivo i carburanti, mentre il gasolio motori è
risultato in calo dell'1,3% (-258.000 tonnellate) a causa della
flessione registrata sul canale extra-rete (-4%).
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