In Italia nel 2022 si sono contati
3.159 morti e 223.475 feriti, secondo i dati Istat. A
ricordarlo, alla vigilia della Giornata Mondiale delle vittime
della strada, che si tiene domenica 19 novembre, è la coalizione
#Città30Subito!, promossa da Legambiente, Fiab-Federazione
Italiana Ambiente e Bicicletta, Asvis, Kyoto Club,
Salvaiciclisti, Fondazione Michele Scarponi, Amodo e Clean
Cities Campaign.
In occasione della Giornata, sono state organizzate per
domani numerose iniziative nelle città italiane, dalla rete di
attivisti "viva la strada": da Roma alle ore 11 in via dei Fori
imperiali a Milano alle ore 15 al Giardino Aristide Calderini
(Via Sant'Agnese), fino a Napoli alle ore 10 a Piazzale Tecchio.
La quasi totalità degli incidenti sulle strade è dovuta a
comportamenti contrari al codice della strada. L'esito letale è
sempre legato alla velocità da parte di conducenti di mezzi
motorizzati, che provocano il 94% delle collisioni. Le vittime
sono aumentate in tutti i segmenti di utenti della strada
rispetto al 2021, fatta eccezione per i ciclisti (-7%). Per loro
la mortalità continua a diminuire (-33% negli ultimi dieci anni,
-50% negli ultimi venti), a fronte di un forte incremento della
mobilità ciclistica.
L'introduzione del limite di velocità urbano nelle metropoli
europee ha contribuito a ridurre gli incidenti sulle strade. A
Londra, dopo l'approvazione dei limiti di 20 km/h, le morti
sulle strade si sono ridotte del 25%, mentre gli investimenti di
pedoni si sono abbassati del 63%. A Bruxelles invece, dopo un
anno dall'inaugurazione della "città 30 km/h", avvenuta nel
gennaio 2021, sono diminuiti del 28% gli incidenti e del 50% i
morti e feriti gravi. Nella città di Edimburgo, l'attuazione del
limite di velocità da 20 km/h a 30 km/h ha contribuito a
tagliare del 40% il numero degli incidenti e del 33% il numero
di feriti.
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