La fabbrica del futuro nei panni di
quella del passato. Ha inaugurato oggi le sue attività
PrismaLab, un intervento di rigenerazione urbana nel cuore del
Macrolotto Zero, ovvero l'area che ospita la maggior parte dei
residenti della comunità cinese in città. Si tratta di uno
spazio di oltre 3mila metri quadrati recuperati da un ex
capannone industriale a cavallo tra via Pistoiese e via Filzi,
che ospiterà sale di lettura e studio, spazi di coworking per
start up e gli uffici comunali di Informa giovani. Il taglio del
nastro del nuovo presidio, che ha ambizioni da polo culturale, è
stato fatto dal sindaco di Prato Matteo Biffoni e dal presidente
della Toscana Eugenio Giani.
L'intervento edilizio è stato possibile grazie al Piano di
innovazione urbana (Piu), cofinanziato dal Comune di Prato e
dalla Regione Toscana con un investimento complessivo di 8
milioni e 200mila euro (6 milioni della Regione e 2,2 del
Comune). Dopo la realizzazione del playground di via Colombo,
sorto al posto di un deposito industriale abbandonato, e del
Mercato coperto di via Giordano, dove prima era ubicata l'ex
follatura Forti, PrismaLab è il terzo e ultimo tassello del
piano di rigenerazione. Il nuovo edificio, che ha conservato il
caratteristico tetto a capanna delle fabbriche e la torre
ispirata alle ciminiere che caratterizzavano 'il cielo di Prato'
è ad emissioni zero. Le start up che avranno sede qui a partire
da lunedì sono AWhy srl, Hegoplan srl, Bes Tecnology, QTI,
Pentago, Mea Menu, Rifò, Moebus. Tutte le novità e gli eventi
ospitati nel nuovo spazio saranno pubblicati nel sito di Prisma
Prato in un'area dedicata.
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