Le aree verdi urbane e protette nei
comuni capoluogo italiani coprono compessivamente 3.841 km2,
pari al 19,6% del territorio dei capoluoghi. La superficie
complessiva delle aree verdi aumenta in media dello 0,3%
all'anno dal 2011 (+0,6% all'anno nei capoluoghi metropolitani).
Lo rivela il rapporto Ambiente urbano 2021 dell'Istat.
Nei comuni capoluogo, dove vive il 30% della popolazione
italiana (17,6 milioni di abitanti), il verde urbano rappresenta
in media il 2,9% del territorio (572 km2), pari a 32,5 m2 per
abitante. Le aree naturali protette sono invece pari al 16,7%
(oltre 3.268 km2).
Non tutte le aree verdi sono aperte alla fruizione diretta
dei cittadini: la proporzione di quelle accessibili è di 19,5 m2
per abitante. Il rapporto è significativamente più alto nelle
città del Nord (mediamente 30,1 nel Nord-est e 20,1 nel
Nord-ovest, mentre scende a 18,9 al Centro e a 11,9 nel
Mezzogiorno).
Tra i capoluoghi metropolitani spiccano Venezia e Torino
(40,5 e 22,5 m2 per abitante), mentre agli ultimi posti si
trovano Genova al Nord e Messina nel Mezzogiorno, con meno di 6
m2 per abitante. La disponibilità di aree verdi accessibili è
minore nei capoluoghi metropolitani rispetto agli altri
capoluoghi (16,0 contro 23,3 m2 per abitante in media).
Le aree naturali protette ricoprono più della metà del
territorio a Venezia, Messina e Cagliari (la Laguna a Venezia, i
Monti Peloritani e la Dorsale Curcuraci a Messina e lo Stagno a
Cagliari, una delle più importanti aree umide d'Europa).
Rispetto al 2011 la superficie dedicata alla forestazione
urbana è andata progressivamente aumentando (+22,2%), senza
differenze di rilievo tra i capoluoghi delle città metropolitane
e i capoluoghi di provincia. Gli incrementi più marcati si sono
registrati nei capoluoghi del Nord-ovest (+33%), a seguire
quelli delle Isole (+31,0 %), più contenuti al Sud (+19,6%) e
nel Centro (+9,2%).
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