Le città italiane stentano a
imboccare la strada della neutralità climatica secondo
un'indagine del Green City Network della Fondazione per lo
sviluppo sostenibile e il GSE - Gestore dei Servizi Energetici
su un campione di 14 milioni di italiani residenti in città
grandi e piccole.
Dall'indagine emerge qualche progresso, l'85% delle città ad
esempio aderisce al Patto dei sindaci per l'energia e il clima,
il 90% programma di incrementare il verde urbano per assorbire
la CO2, il 90% ha progettato interventi per la mobilità
sostenibile, ci sono molti ritardi come nell'utilizzo delle
fonti rinnovabili, nel risparmio energetico, nei piani per
l'adattamento ai cambiamenti climatici, nell'obiettivo della
neutralità climatica al 2050, fissato da solo il 4% delle città.
Ma soprattutto la maggioranza delle città non è in grado di
valutare i risultati in materia di taglio della CO2 dei piani e
progetti messi in campo, la maggior parte, infatti, non li
monitora.
"Se non si coinvolgono realmente e in modo rilevante le
città non vi è alcuna possibilità di accelerare la transizione
energetica verso la neutralità climatica e, in particolare, di
triplicare gli impianti di rinnovabili da installare ogni anno,
di realizzare il forte aumento delle rinnovabili, indispensabile
per recuperare il nostro ritardo e raggiungere il target europeo
al 2030", ha dichiarato il presidente della Fondazione per lo
Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi, commentando l'indagine,
presentata alla Conferenza Nazionale delle Green City
nell'ambito del primo Festival per la Giornata Mondiale
dell'Ambiente di Green&Blue.
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