Nel 2020, complice la pandemia,
crolla un po' ovunque l'utilizzo del trasporto pubblico (-48%),
nota dolente restano le perdite della rete idrica con il 36,1%
dell'acqua potabile che non arriva ai rubinetti mentre in oltre
la metà dei capoluoghi considerati peggiora l'indice dell'uso
efficiente di suolo, a fronte di un calo più o meno marcato del
numero di abitanti. Sono alcuni dei valori che emergono dal
rapporto ecosistema urbano sulle performance ambientali di 105
capoluoghi italiani.
Nel trasporto pubblico, eccezione positiva tra le grandi
città turistiche è Milano, che rimane stabile al primo posto con
467 viaggi per abitante, seguita da Venezia, Roma, Genova. Tra i
Comuni di medie dimensioni, Trieste, Cagliari, Parma, Brescia,
Udine e Trento superano i 100 viaggi. Anche l'offerta del
trasporto pubblico, calcolata in km percorsi annualmente dalle
vetture per abitante residente registra un - 8%, con una media
di 25 vetture-km/abitante. Sale il tasso di motorizzazione: 65,7
auto ogni 100 abitanti, contro le 64,6 del 2019.
Quanto alle perdite idriche, in 19 città si disperde la metà
o più dell'acqua immessa nelle condutture. Contengono le perdite
entro il 15% solo Macerata, Mantova, Milano, Pordenone, Trento.
In tutti i capoluoghi cresce il valore medio dei consumi idrici
domestici: 153,2 litri al giorno pro capite, un +3% rispetto al
2019.
Capitolo qualità dell'aria: per le concentrazioni di polveri
sottili (PM10), anche nel 2020 la media annua dei 40 µg/mc,
valore limite per la protezione della salute umana fissato dalla
direttiva comunitaria, viene rispettata in tutte le città; nella
media giornaliera che prevede di non superare 50 µg/mc, 35
capoluoghi hanno superato i 35 giorni consentiti e 13 centri
urbani dove si conta più del doppio dei giorni di sforamento.
Sul fronte delle energie rinnovabili, Padova, Oristano,
Pesaro e Verona registrano la maggiore diffusione di solare
termico e fotovoltaico installato nelle strutture pubbliche (tra
i 26 e i 31 kW per 1000 abitanti); 23 i capoluoghi dove ancora
non si raggiunge 1 kW/1000 abitanti, otto le città ferme a zero.
Nel settore rifiuti cresce a livello nazionale la raccolta
differenziata (il 59,3% sul totale dei rifiuti urbani) ma cala
la produzione, con una media che si ferma a 514 kg pro-capite
(erano 530 nel 2019).
Nel 2020 tra le città permangono differenze considerevoli
nella disponibilità di alberi pro capite: le migliori sono
Brescia, Cuneo, Modena, Reggio Emilia, Trieste e Vibo Valentia
(40 ogni 100 abitanti); in fondo alla classifica, Benevento e
Potenza (5/100).
Guardando alle piste ciclabili, nel 2020 Reggio Emilia
registra il valore più alto con 45,74 metri equivalenti ogni 100
abitanti, seguita da Cremona e da Cuneo. In aumento il valore
medio nazionale delle piste ciclabili equivalenti che sfiora i
9,5 metri.
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