Oltre il 50% dei materiali di scavo
nel tunnel di base tra Italia e Francia della Torino-Lione è
destinato a essere riutilizzato, dopo le opportune
trasformazioni in un impianto ad hoc, per l'infrastruttura, ma
la percentuale potrebbe aumentare se la nuova linea ferroviaria
verrà riconosciuta come un unico cantiere europeo.
Un'impostazione nell'ottica dell'economia circolare che
consentirebbe un risparmio nell'approvvigionamento dei materiali
e un beneficio in termini ambientali, con la riduzione dei mezzi
movimentati per il trasporto degli inerti.
E' la proposta che Regione Piemonte, Auvergne Rhône-Alpes e
Telt, la società incaricata di costruire l'infrastruttura, hanno
avanzato nella Consultazione pubblica della Commissione Enve
(Environment, climate change and energy) del Comitato europeo
delle Regioni sul New Circular Economy Action Plan. Il
Parlamento europeo ha votato martedì 9 febbraio la relazione
d'iniziativa in cui viene recepita la proposta.
Telt stima che nei 57,5 km dove si scaveranno le due canne
della galleria della Torino-Lione, vengano estratti 37 milioni
di tonnellate di materiali, 30 milioni dal lato francese, 7 da
quello italiano.
Secondo le analisi degli esperti sul versante italiano si
estrarrà una quantità maggiore al fabbisogno di materiale che,
per le sue caratteristiche meccaniche, è particolarmente adatto
a essere utilizzato nei calcestruzzi e nei conci di rivestimento
della galleria di base, mentre tra la roccia scavata nel tratto
francese prevale la tipologia più adatta per l'impiego nei
rilevati ferroviari.
Sul tema del riutilizzo dei materiali di scavo all'interno di
Telt è attivo un gruppo di lavoro pluridisciplinare che si
avvale anche delle competenze di esperti esterni, oltre che di
istituti di ricerca e università in Francia e in Italia. In
questo contesto si inserisce la collaborazione con il Cetu
(Centre d'Étude des Tunnels) del ministero dei Trasporti
francese, che TELT porta avanti dal 2017: nell'accordo per il
prossimo triennio sono previsti approfondimenti proprio sulle
tecniche e i materiali di scavo, oltre che sulle tecnologie da
utilizzare, Un gruppo di lavoro è operativo anche all'interno
della Commissione intergovernativa della Torino Lione (Cig), per
verificare la fattibilità di istituire una gestione binazionale
dei materiali, da un punto di vista regolamentare e
tecnico-operativo, come è già successo per la normativa
anti-mafia.
"Il reimpiego dei materiali degli scavi è una grande sfida e
allo stesso tempo un'opportunità - spiega Eleonora Cesolini,
responsabile Telt per la valorizzazione dei materiali di scavo
sul lato italiano - la chiave è quella di valorizzare il più
possibile i materiali senza ricorrere ad altre risorse naturali.
Per il riutilizzo ci sarà un cantiere specialistico, che non si
occuperà della costruzione dell'opera, ma agirà in maniera
trasversale al servizio di tutti gli altri cantieri".
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