Cresce l'attenzione degli italiani
contro lo spreco alimentare, con 9 su 10 che sceglie di salvare
il cibo dalla spazzatura. E' uno degli effetti della pandemia
che conferma anche la forte propensione per la raccolta
differenziata, tradizionalmente molto sentita in Italia (92%),
come anche a ridurre l'utilizzo di prodotti usa e getta e di
imballaggi in plastica (89%). Sono alcuni dei dati anticipati
del nuovo Waste Watcher International Observatory che presenterà
il suo primo Rapporto dedicato a "Il caso Italia" venerdì 5
febbraio, nel corso della Giornata Nazionale di Prevenzione
dello spreco alimentare.
"L'impegno per lo sviluppo sostenibile e la prevenzione degli
sprechi - spiega Andrea Segrè, promotore della Giornata - passa
anche attraverso il monitoraggio dei comportamenti e quindi
attraverso i dati. Per questo, in vista del 2030 fissato dalle
Nazioni Unite con 17 Obiettivi di sostenibilità, l'Osservatorio
Waste Watcher diventa internazionale e progetta una campagna
globale di sensibilizzazioneattraverso un monitoraggio su scala
mondiale". Si scopre inoltre che la pandemia ha avuto anche un
impatto positivo sulla sostenibilità e sull'economia circolare
per il 51% degli italiani. Tra i pregi la limitazione degli
eccessivi spostamenti/trasporti e la riduzione del traffico
aereo (49%), oltre alla maggiore attenzione per la salute e il
benessere (34%). Tra le ricadute negative, invece, il campione
indica l'aumento dei rifiuti a causa anche delle troppe
mascherine (57%) e dello shopping online che ha generato
eccessivo movimento di corrieri e troppi imballaggi (42%); ma
c'è anche chi spiega che la sostenibilità è passata in secondo
piano (37%) e che si è ridotta possibilità di utilizzo del
trasporto pubblico (36%).
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