Per trasformare le ferrovie nella "spina dorsale" dei trasporti, in un'ottica di sostenibilità e decarbonizzazione, le compagnie ferroviarie dell'Union Internationale des chemins de fer (Uic) hanno adottato un programma di lavoro triennale. I nodi principali affrontati dal piano sono l'efficienza energetica, l'integrazione e l'interoperabilità, le interconnessioni tra le varie industrie e l'evoluzione della concorrenza nell'età digitale.
Il programma 2020-2022 prevede, tra l'altro, iniziative per attrarre green bond nel settore come l'aggiornamento programma Ecoscoring, lanciato nel 2018, che consente ai membri di valutare e comunicare i propri risultati rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile Sdgs più rilevanti per il settore. Un focus speciale è dedicato, infatti, alla promozione dei trasporti a zero emissioni, ricordando che le ferrovie rappresentano l'8% dei trasporti di passeggeri e merci ma pesano solo per il 2% delle emissioni del settore. Il trasferimento modale dei trasporti dalla strada alla rotaia, sottolinea l'Uic, avrebbe un "impatto enorme" sulle emissioni di CO2.
L'organizzazione sollecita quindi l'importanza di investimenti nelle ferrovie per mantenere le infrastutture, rinnovare il materiale rotabile e rendere i treni attraenti, comodi, sicuri e affidabili. E propone che tutte le modalità di trasporto paghino "non solo per l'uso delle infrastrutture ma anche per l'impatto che generano", citando come esempi i pedaggi stradali e le tasse di congestione o sul cherosene.
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