Otto abitanti dell'isola caraibica di
Bonaire, tuttora una municipalità speciale del Regno dei Paesi
Bassi, hanno fatto causa al loro governo, accusandolo di violare
i loro diritti umani perchè non ha fatto finora abbastanza per
proteggerli dalla crisi climatica che in futuro potrebbe far
scomparire la loro terra. Lo si legge nel sito online del
Guardian.
Questo gruppo di cittadini, affiancati dalla delegazione
olandese di Greenpeace, ha presentato un esposto formale
ricorso contro l'esecutivo dell'Aja, chiedendo al Tribunale di
ordinare rapidamente la riduzione delle emissioni di gas serra,
in modo da aiutare i territori più vulnerabili ad adattarsi
all'impatto del crisi climatica e il conseguente innalzamento
del livello del mare.
Una denuncia che trae spunto da una ricerca della Vrije
Universiteit Amsterdam, commissionata dalla stessa Greenpeace,
secondo cui l'innalzamento del livello del mare probabilmente
sommergerà permanentemente parti dell'isola entro il 2050, un
problema aggravato dalla perdita delle barriere coralline che
hanno svolto il ruolo di cuscinetto naturale contro il
riscaldamento e l'acidificazione degli oceani. Un rapporto di
ottobre dell'istituto meteorologico olandese (KNMI) ha rilevato
infatti che le temperature nei Caraibi olandesi erano già
aumentate di circa 0,2°C ogni dieci anni, a partire dagli anni
'80. Le precipitazioni stanno diminuendo e gli esperti prevedono
che la situazione peggiorerà se le emissioni di gas serra
continueranno ad aumentare.
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