Il 2023 avrebbe dovuto essere un anno
di svolta per le politiche ambientali del nostro Paese dopo la
riforma della Costituzione che ha fatto entrare l'ambiente e la
sua tutela tra i principi fondamentali della nostra Carta. Così
il Wwf secondo il quale invece il nostro Paese "non sta giocando
un ruolo attivo nella transizione ecologica e nell'economia del
futuro" L'organizzazione che elenca punto per punto i nodi da
sciogliere.
Manca una legge per il clima, necessaria per incardinare la
sfida della crisi climatica nella legislazione e va approvato un
Pniec "che risponda ai rilievi della Commissione Europea e che,
soprattutto, sia un volano per la transizione, assicurando la
piena partecipazione della società civile". Manca il Piano
Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, il decreto
per le Aree idonee per le rinnovabili e i decreti attuativi
delle Comunità energetiche. Si attende anche il Testo unico
sulle Rinnovabili.
Sul fronte della biodiversità il WWf critica l'emendamento sulla
caccia nella finanziaria dello scorso anno e la ricostituzione
del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale e ricorda
che in Europa l'Italia ha votato contro l'approvazione della
Nature Restoration Law, la legge che prevede il ripristino del
20% degli ecosistemi terrestri e marini entro il 2030. Assente,
si spiega anche, una Strategia operativa per la conservazione
della biodiversità 2020-2030 ed è in stallo l'individuazione
delle aree per lo sviluppo della protezione che dovrebbe andare
a coprire, entro il 2030, il 30 % del nostro territorio a terra
e a mare.
Il Wwf inoltre ricorda che manca la legge sul consumo del
suolo, deplora la posizione dell'Italia sugli imballaggi e
critica il divieto sulla carne coltivata che "genera
interferenze con le competenze dell'Unione Europea". Per quanto
riguarda il mare, l'associazione ricorda da un lato il
provvedimento sulle trivelle,
la mancanza dei decreti attuativi della Legge Salvamare, la
procedura di infrazione per la mancata implementazione di un
Piano di Gestione dello Spazio Marittimo (PGSM) e quella per la
mancata definizione delle misure di conservazione di diversi
Siti Natura 2000 marini.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA