Dalla provincia di Grosseto al
fiume Niger in Mali, 3200 chilometri in linea d'aria coperti in
circa 11 giorni: questo il tragitto che ha seguito Mina, la
femmina di falco pescatore, nata quest'anno in uno dei nidi del
Parco della Maremma (Grosseto), segnalata qualche giorno fa
vicino a Houndou Bongo, sul fiume Niger, dopo aver attraversato
il deserto del Sahara.
L'attento monitoraggio del lungo viaggio di Mina, si spiega
dall'ente Parco, è stato possibile grazie al lavoro dei
ricercatori coinvolti nel progetto Falco pescatore che dal 2002
si è posto l'obiettivo di ricostituire una popolazione
nidificante del rapace nel Parco della Maremma. Nel 2011 la
prima nidificazione nell'area protetta, per poi estendere il
progetto alla Diaccia Botrona, alla Riserva statale e Oasi Wwf
Laguna di Orbetello e ad altri siti in Italia. Oggi le coppie
nidificanti in Italia sono 6 di cui 5 in Maremma.
Tra i vari nati di quest'anno Mina, si spiega, "era
l'esemplare che meno si era allontanata dal proprio nido, con un
timido spostamento fatto a settembre per raggiungere il medio
corso dell'Ombrone, poco lontano da Paganico. Un volo di prova,
evidentemente, per prendere coraggio e cimentarsi nella grande
traversata. Mina è partita verso sud l'8 novembre e già il
giorno successivo il suo Gps - un dispositivo che tutti i falchi
del progetto portano su di sé - la segnalava in Tunisia, pronta
per attraversare il Sahara. Dal deserto nessun segnale a causa
dell'assenza di copertura della rete che lo trasmette, ma 11
giorni dopo, il 19 novembre, ecco di nuovo apparire Mina sulle
sponde del fiume Niger".
A partire dal 2024, il Parco della Maremma ha messo in
programma anche il monitoraggio del Biancone, un altro
importante rapace che vive nel suo territorio e del quale
verranno censiti esemplari e siti di nidificazione.
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