Polonia, Italia e Germania sono,
nell'ordine, i Paesi europei dove lo smog fa più danni alla
salute. Lo rileva il rapporto annuale dell'Agenzia europea
dell'ambiente, con dati riferiti al 2021. In Italia, 46.800
morti sono attribuibili all'esposizione al particolato sottile
Pm2.5, responsabile di 415.400 anni di vita persi (701 ogni
100mila abitanti).
In generale, indica l'Agenzia, dal 2005 al 2021 la situazione
è migliorata, con le morti attribuibili al Pm2.5 nell'Ue a 27
calate del 41%, a 253mila morti l'anno. Ma il 97% della
popolazione urbana è esposto a concentrazioni di Pm2.5 superiori
al livello guida stabilito dall'Organizzazione Mondiale della
Sanità.
"L'impatto dell'inquinamento atmosferico sulla nostra salute
rimane ancora troppo elevato - ha dichiarato la direttrice
dell'Aea Leena Yla Mononen - la notizia positiva è che le
autorità a livello europeo, nazionale e locale stanno agendo per
ridurre le emissioni attraverso misure come la promozione del
trasporto pubblico o della bicicletta nei centri urbani e
attraverso l'aggiornamento della legislazione".
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