L'Emilia-Romagna ha approvato ieri
la legge per la disciplina, la promozione e la valorizzazione
dei distretti biologici. È la prima regione italiana a disporne,
in applicazione del decreto ministeriale dello scorso dicembre.
Al momento i distretti già formati o in formazione, che
intendono farsi riconoscere dalla legge sono sette: il distretto
del biologico nell'Appennino Bolognese, il biodistretto Valli
del Panaro, il distretto biologico della Val Bidente e dell'Alta
Val Rabbi, il distretto biologico in provincia di Reggio Emilia,
il biodistretto Alte Valli nell'Appennino Parmense, Toscano,
Ligure, il distretto biologico della Romagna Estense e il quello
del Comune di Cesena.
L'obiettivo della legge, proposta dalla capogruppo di Europa
Verde e vicepresidente della Regione, Silvia Zamboni, è di far
crescere il biologico in Emilia-Romagna, già quinta regione in
Italia per numero di imprese nel settore, secondo l'ultimo
rapporto sull'agricoltura biologica 2022 (7.330 imprese
biologiche attive, + 5,85% rispetto al 2021).
La legge, che si compone di 12 articoli, istituisce un Fondo
regionale per la promozione dei distretti, dotato di 50mila euro
nel 2023 e di 100mila euro sul 2024 e il 2025. Viene indicato
nel Piano del distretto lo strumento di programmazione ed è
prevista anche l'istituzione di un Osservatorio regionale dei
distretti del biologico, con il compito di monitorare
l'attuazione dei risultati previsti.
"Questa legge rappresenta un importante strumento per la
valorizzazione e la diffusione del metodo biologico che in
Emilia-Romagna ha già raggiunto oltre il 19% delle superfici
agricole coltivate - spiega Silvia Zamboni - L'obiettivo è
creare a livello regionale sinergie tra agricoltori, allevatori,
trasformatori, Comuni, scuole, cittadini, enti di ricerca e
associazioni per diffondere la cultura del biologico e favorire
un modello agro-economico ambientalmente sostenibile e
compatibile con la tutela della biodiversità e la produzione di
cibo sano, senza l'impiego di pesticidi, diserbanti e
fertilizzanti di sintesi chimica. L'adesione degli enti locali e
delle scuole ai distretti bio - conclude - farà da volano alla
diffusione del cibo bio nelle mense scolastiche".
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