Dopo due anni di riunioni, incontri
e summit, cui hanno partecipato 35 Paesi, centinaia di esperti,
biologi marini, giuristi, economisti e anche filosofi, a Genova
in parallelo con l'arrivo delle barche di The Ocean Race, il
giro del mondo a vela in equipaggio, arriva alla tappa finale
anche la bozza della Carta dei diritti degli oceani che sarà
presentata il 18 settembre all'assemblea delle Nazioni Unite,
con l'obiettivo di farla approvare entro il 2030.
Mancano solo le rifiniture ma ci sono già alcuni punti fermi.
"Il fatto che non dovrà essere un regolamento ma proprio una
dichiarazione dei diritti con una serie di principi che
salvaguardano il funzionamento fisico e biologico degli oceani e
il fatto che bisogna smetterla di versare in mare inquinanti
consistenti" spiega Antonio di Natale, biologo marino e special
advisor per l'Ocean race. Oggi si conclude il Genova Process, la
serie di incontri e summit organizzati da The Ocean race in
collaborazione con il Comune di Genova in giro per il mondo
proprio per mettere a terra i principi del documento e il
sindaco Marco Bucci ha firmato la lettera di sostegno alla
redazione della Carta dei diritti degli oceani, con l'impegno
quotidiano a proteggere gli oceani, come tutti i sindaci delle
città toccate da The Ocean race.
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