Almeno 239 barriere fluviali sono
state rimosse nel 2021 da 17 paesi europei. La Spagna da sola ha
rimosso più dighe e briglie nei fiumi (108) di tutti gli altri
paesi europei messi insieme nel 2020 (101). Altri paesi che
hanno lavorato su questo fronte sono Francia e Norvegia, mentre
l'Italia è l'unico fra i grandi paesi europei a non aver rimosso
alcun sbarramento fluviale. Il 76% delle barriere erano non
superiori ai 2 metri. Lo ha reso noto il rapporto "Dam Removal
2021" della World Fish Migration Foundation.
Portogallo, Montenego e Slovacchia l'anno scorso hanno
demolito per la prima volta uno sbarramento fluviale, mentre la
Finlandia ha smantellato una centrale idroelettrica.
Secondo la ricerca, sui fiumi europei ci sono 1,2 milioni di
barriere, che in un secolo hanno fatto calare del 93% la
popolazione locale dei pesci migratori d'acqua dolce. Più di un
decimo di queste dighe, 150.000, sono ritenute oramai inutili.
Il ripristino di almeno 25.000 km di flusso libero dei fiumi è
uno degli obiettivi della Strategia dell'Ue per la biodiversità
al 2030, che fa parte del Green Deal europeo.
"La rimozione delle dighe è lo strumento più efficiente per
riavere fiumi che scorrono liberamente e sono pieni di pesci -
ha detto il direttore della Fondazione, Herman Wanningen -.
Questo dovrebbe essere fatto ovunque in Europa, a partire dalle
barriere vecchie ed obsolete, che sono fuori uso o non hanno più
una funzione economica".
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