Le emissioni di gas serra dell'Italia
sono salite del 6,8% nel 2021, a fronte di una crescita del Pil
del 6,5%), secondo le prime stime preliminari dell'Ispra. L'anno
precedente, il 2020 del lockdown per il Covid, c'era stato un
calo dell'8,9% rispetto al 2019, dovuto alle restrizioni per la
pandemia ma anche ai progressi fdella produzione di energia da
fonti rinnovabili (idroelettrico ed eolico), all'incremento
dell'efficienza energetica nei settori industriali e alla
riduzione dell'uso del carbone. Sono questi alcuni dei dati dal
rapporto ISPRA "Inventario Nazionale delle Emissioni di gas
serra" edizione 2022.
L'andamento stimato per il 2021 è dovuto ad un incremento
delle emissioni, in particolare per l'industria (9,1%) e
trasporti (15,7%). Anche per la produzione di energia,
nonostante la riduzione nell'uso del carbone (-35,2%). Questo
incremento delle emissioni, si legge in una nota, "non altera il
trend di riduzione delle emissioni e di miglioramento
dell'efficienza energetica registrato negli ultimi anni".
Tra il 1990 e il 2020 il calo delle emissioni è del 27%, da
520 a 381 milioni di tonnellate di CO2. Responsabili di circa la
metà delle emissioni sono i settori della produzione di energia
e dei trasporti; questi ultimi mostrano, complessivamente, una
diminuzione del 16,4% rispetto al 1990. Nel 2020 la quota di
energia rinnovabile è pari al 20,4% rispetto al consumo finale
lordo, un valore superiore all'obiettivo del 17%, più che
triplicata rispetto al 2004 quando rappresentava il 6,3% del
consumo finale lordo di energia.
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