L'agricoltura vuole essere
protagonista della transizione verde avviata dall'Europa col
Green New Deal ma, per la Cia- Confederazione italiana
agricoltura, "da qui al 2030 il settore primario deve
necessariamente essere accompagnato da alternative produttive
innovative e da risorse adeguate a nuovo modello di sviluppo".
"Difendere il capitolo agricolo del bilancio comunitario - ha
detto Copagri - e in particolare i fondi per la Politica
agricola comune (Pac) e per i programmi di coesione, è di
primaria importanza". Più soddisfatta si dichiara Slow Food: la
Commissione europea con la strategia Farm to fork presentata
oggi "avvia il percorso per un transizione ecologia
dell'agricoltura europea in sintonia col Green Deal. Ma la
riforma della Pac post 2020 - secondo l'associazione fondata da
Carlo Petrini - dovrà essere coerente e sostenere obiettivi
ambientali e sociali più ambiziosi per una maggiore
sostenibilità della nostra agricoltura". Anche Bayer dichiara in
una nota di accogliere con favore le strategie Farm to fork e
Biodiversity Strategy 2030 nella convinzione che l'Europa possa
"essere un leader globale nell'agricoltura sostenibile e che un
quadro politico che si fondi su scienza possa favorire
l'innovazione". Mentre Assolatte esprime "delusione per
un'occasione persa". Dal documento strategico sulla Farm to
Fork, conclude l'associazione dell'industria lattiero -
casearia, "sembra che la pandemia non abbia insegnato nulla.
Proprio grazie all'impegno dell'industria alimentare nei momenti
più difficile non è mancato sugli scaffali il cibo sicuro,
nutriente e di qualità. Assolatte non è d'accordo su quanto
proposto in particolare sul tema etichettatura d'origine non
capendo perché l'obbligo riguardi solo alcuni prodotti.
Assolatte si augura che non si voglia aprire la strada a
semafori e codici colore".
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