L'olio che usiamo in cucina spesso
finisce nel lavandino intasando i sistemi di scarico e quando
poi si riversa in mare rischia di alterare l'ecosistema formando
un velo che impedisce ai raggi solari di penetrare. Un rifiuto e
un danno che però possono essere trasformati in energia. L'Eni
ed Hera, la multiutility con sede a Bologna, hanno stretto un
accordo, già nel novembre del 2018, per trasformare lo scarto in
biocarburante. Un'iniziativa sotto il segno dell'economia
circolare che quest'anno si amplierà ancora.
Già nel 2019 Hera ha raccolto 930 tonnellate di oli vegetali
"esausti", questo il termine tecnico, attraverso circa 750
contenitori piazzati su strada e altri 120 nei centri di
raccolta. Il tutto viene poi portato alla bioraffineria Eni di
Venezia, a Porto Marghera, che lo converte in Hvo (olio vegetale
idrogenato), componente per il biodiesel. Vengono così
alimentati oltre una trentina di mezzi aziendali Hera impiegati
proprio nella raccolta dei rifiuti urbani. Ed ecco che il
cerchio si chiude.
"Contiamo di estendere il progetto anche nelle Marche e nel
Nord-Est attraverso le controllate del Gruppo Hera", dice il
direttore servizi ambientali di Hera, Antonio Dondi. Si valicano
così i confini dell'Emilia Romagna. "Già quest'anno puntiamo a
raggiungere - rivela - l'obiettivo di 1.200 tonnellate di olio
vegetale raccolto, con un incremento del 20% sul 2019. Il mantra
è :"non una goccia di olio deve essere sprecata". Perché, spiega
Dondi, possono essere riciclati "tutti gli oli che vengono
utilizzati in cucina, da quelli di oliva a quelli di semi di
ogni natura vanno bene, sia quelli usati per la cottura o per la
frittura, sia quelli degli alimenti in scatola per la
conservazione del contenuto, come il tonno sott'olio". Per il
cittadino l'operazione è "abbastanza semplice", tiene a
sottolineare il dirigente di Hera: si tratta di "mettere l'olio
in una bottiglia di plastica, che a sua volta sarà recuperata, e
poi conferirla in appositi contenitori stradali, che hanno un
foro delle dimensioni di una bottiglia".
Almeno su questo, sulla propensione 'green' della
popolazione, "non penso - riflette Dondi - che l'emergenza
Coronavirus possa avere effetti sugli atteggiamenti dei
cittadini, la sensibilità sui temi ambientali è ormai molto
diffusa". Sempre a proposito di olio, in diverse sedi, Eni ha
consegnato ai suoi dipendenti una tanichetta che si porta a casa
e quando è piena si svuota in raccoglitori ad hoc installati
fuori dagli uffici.
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