I bicchierini monouso della pausa
caffè diventano nuovi prodotti con il progetto 'Rivending', che
porta il riciclo nelle aziende. Dopo una fase sperimentale nel
comune di Parma, il progetto è stato adottato da Eni nelle sue
sedi di San Donato Milanese, dove lavorano circa 7 mila persone.
Accanto ai distributori automatici degli uffici sono stati
posti contenitori intelligenti con fori circolari sul coperchio
e tubi rigidi, che consentono di raccogliere e impilare i
bicchieri uno sull'altro. Fori a parte sono destinati alle
palette, che vengono utilizzate per mescolare le bevande. Con la
plastica così raccolta, Versalis, la società chimica di Eni,
alimenta l'impianto a Mantova che produce un nuovo polistirene
espandibile che viene usato per fabbricare beni durevoli come i
pannelli per l'isolamento termico degli edifici, oltre a
imballaggi per elettrodomestici e mobili.
"Prendiamo prodotti monouso come i bicchierini e le posate da
caffé e, tramite la raccolta e il riciclo, li trasformiamo in
prodotti con una vita molto più lunga", afferma il presidente di
Corepla (il consorzio per la raccolta, il riciclo e il recupero
degli imballaggi in plastica), Antonello Ciotti, che sottolinea
come la pausa caffè in piedi sia un'abitudine tutta italiana.
Siamo il primo paese per distributori installati, 800 mila
macchine, e il settore conta 35 mila dipendenti e 20 milioni di
consumatori in Italia. "Quindi si può arrivare a numeri molto
importanti", osserva Ciotti, che racconta di voler promuovere
l'estensione dell'iniziativa anche ad altri siti Eni.
"Altri progetti d'avanguardia a cui stiamo lavorando -
continua il presidente di Corepla - hanno l'obiettivo di
realizzare impianti che possano usare i rifiuti di plastica,
opportunamente trattati, come materia prima al posto delle fonti
fossili. In particolare si tratta di progetti per la
valorizzazione delle plastiche meccanicamente non riciclabili
attraverso tecnologie Eni in fase di sviluppo".
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