Da rifiuti a risorse: Enea ha
brevettato un processo a basso impatto ambientale per recuperare
il silicio da pannelli fotovoltaici a fine vita e trasformarlo
in un nanomateriale innovativo, utile per lo sviluppo e la
produzione di batterie meno costose, più performanti e durature.
Lo rende noto l'Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie,
l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) precisando che il
brevetto è utile negli impianti di riciclo di pannelli
fotovoltaici dismessi e negli stessi stabilimenti di produzione
di pannelli solari, ad esempio, per recuperare il silicio da
pannelli difettosi.
Il processo messo a punto da Enea "consente di ridurre la
polvere di silicio a dimensioni nanometriche utili per
l'applicazione nelle batterie al litio e, allo stesso tempo, di
eliminare le componenti del silicio ormai ossidate e a bassa
conducibilità elettrica. In questo modo il silicio ottenuto,
caratterizzato con differenti tecniche diagnostiche e mescolato
con altri materiali, viene utilizzato per creare un nuovo tipo
di anodo, per batterie al litio ad elevata densità di energia".
L'importanza del brevetto, spiega Enea, nasce dal fatto che
il silicio è il materiale semiconduttore di riferimento per la
produzione di pannelli fotovoltaici perché consente di
convertire l'energia solare in energia elettrica con la massima
efficienza e affidabilità. Per le sue molteplici applicazioni
nei settori energia, elettronica, metallurgia, fino alla
componentistica ad alta tecnologia, il silicio è tra i materiali
più strategici al mondo e, pur essendo disponibile in abbondanza
in natura, la sua produzione a partire dall'ossido di silicio
risulta altamente energivora e ad elevato impatto ambientale.
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