"L'acceleratore Zero nasce per
sviluppare proposte di business all'interno delle clean
technologies. L'abbiamo fatto supportando le startup nel loro
percorso di sviluppo imprenditoriale, ma anche dando loro
competenze per rendicontare il loro valore nella parte
ambientale e sociale". Lo dichiara l'head of Joule, la scuola di
Eni per l'impresa, Mattia Voltaggio, a margine dell'evento "Demo
Day: 3 years of Impact Innovation".
"Abbiamo abituato questi giovani imprenditori anche a
contabilizzare gli effetti sulla parte di esternialità positive
sia in termini ambientali, sia in termini di impatto sociale",
sottolinea Voltaggio.
Eni Joule con Elis e la startup Open Impact ha sviluppato un
modello per la misurazione dell'impatto generato dalle soluzioni
innovative delle startup a partire dalla "Metodologia di
valutazione dell'impatto di circolarità e di impatto sociale"
sviluppata da Ergo, società spin-off della Scuola Superiore
Sant'Anna di Pisa.
Questo framework ha permesso di individuare oltre 152
indicatori ambientali, sociali ed economici su cui le startup
hanno generato impatto e arrivare a calcolare il ritorno sociale
sull'investimento (Sroi, social return on investment). Il valore
medio per le 11 startup accelerate dalla terza edizione di Zero
è pari a 4,16, un impatto sociale di oltre quattro volte il
valore dell'investimento.
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