Nel primo triennio di attività di
Zero, l'acceleratore cleantech della rete nazionale di Cdp, sono
trenta le startup di cui è stato accompagnato lo sviluppo,
selezionate tra oltre 850 candidature da oltre 50 Paesi, e hanno
raccolto complessivamente oltre 3 milioni di euro.
Sono questi alcuni dei risultati illustrati da Cdp Venture
Capital e del main partner Eni, attraverso la sua scuola
d'impresa Joule, all'evento "Demo Day: 3 years of Impact
Innovation".
In particolare nella terza edizione di Zero sono state 11 le
startup accelerate, con soluzioni innovative che spaziano
dall'efficientamento energetico di spazi e ambienti, allo
sviluppo di nuovi materiali dagli scarti industriali, sino
all'implementazione delle comunità energetiche e alla
certificazione ESG.
"Zero ha inaugurato la Rete nazionale acceleratori, una
infrastruttura di innovazione che oggi conta 18 acceleratori
operativi e uno in rampa di lancio su tutto il territorio, che
hanno complessivamente contribuito allo sviluppo di 300 nuove
imprese e aggregato più di 185 fra partner e investitori nei
mercati più strategici per il Paese", commenta l'amministratore
delegato e direttore generale di Cdp Venture Capital, Agostino
Scornajenchi.
"In questi tre anni di attività nell'ambito del programma di
accelerazione - dichiara l'head of Joule, la scuola di Eni per
l'impresa, Mattia Voltaggio - abbiamo visionato oltre trenta
startup operanti in ambito cleantech e avviato cinque accordi di
sperimentazione con le linee di business Eni, in diversi
settori. Abbiamo avuto modo di coinvolgere sempre le nostre
persone nelle fasi di selezione, mentoring e di test delle
soluzioni, producendo un positivo effetto di 'osmosi' in termini
di sviluppo tecnologico ma anche di mindset imprenditoriale".
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