Le nuove norme europee sulla
rendicontazione di sostenibilità delle imprese e sulla lotta al
greenwashing rappresentano una grande opportunità per il sistema
economico italiano.Ne è convinta l'Alleanza Italiana per lo
Sviluppo Sostenibile (ASviS) che alla qeustione ha dedicato un
seminario con il Dipartimento di Giurisprudenza all'Università
Roma Tre, durante il quale ha presentato nove proposte per
sostenere le imprese nella trasformazione e rendere efficace la
nuova normativa
L'obbligo di una maggiore trasparenza e responsabilità
dell'impatto sulle persone e l'ambiente, in linea con i nuovi
principi inseriti nella Costituzione italiana nel 2022, si
ricorda, impone alle imprese di innovare i sistemi produttivi e
i modelli di governance, con implicazioni profonde sulle loro
scelte strategiche, sui loro investimenti e anche sulle
politiche economiche nazionali.
"La Direttiva che vieta il greenwashing concordata recentemente
tra il Parlamento europeo e il Consiglio rappresenta un
ulteriore passo in avanti verso un'economia più sostenibile e
integra efficacemente la legislazione sugli obblighi di
rendicontazione delle imprese, ora estesa anche a quelle di
medie dimensioni - afferma il direttore scientifico dell'ASviS,
Enrico Giovannini. "Con le nuove regole le imprese dovranno
accelerare la transizione dei sistemi produttivi verso la
sostenibilità a tutto campo e rendere i
cittadini-consumatori-risparmiatori, i lavoratori, i manager e
gli imprenditori sempre più consapevoli delle conseguenze delle
loro azioni".
"Il Regolamento europeo sulla Tassonomia ambientale stabilisce i
criteri validi per il diritto dell'Unione Europea per
determinare se un'attività economica possa qualificarsi come
"ecosostenibile" - afferma il Rettore dell'Università Roma Tre
Massimiliano Fiorucci - al fine di individuare il grado di
ecosostenibilità degli investimenti effettuati nell'attività
stessa e, quindi, il grado di ecosostenibilità delle operazioni
e dei prodotti finanziari tramite i quali tali investimenti
vengono compiuti".
In dettaglio il Policy Brief dell'ASviS formula nove proposte e
raccomandazioni rivolte alle istituzioni italiane per rendere
efficace l'introduzione delle nuove regole, minimizzando i costi
per le imprese: accelerare l'adozione delle direttive europee
sulla rendicontazione di sostenibilità; definire con attenzione
il sistema di revisione/assurance delle informazioni di
sostenibilità, i soggetti autorizzati a svolgere questa funzione
e le competenze ad essi richieste; sostenere le imprese,
specialmente le pmi, nel processo di transizione al nuovo
sistema di rendicontazione; rafforzare i processi di
acculturazione e formazione a tutti i livelli delle figure
aziendali e professionali coinvolte; favorire il flusso di dati
ESG dalle imprese al sistema bancario e finanziario; agevolare
la finanza a impatto tramite il miglioramento della qualità
delle informazioni di sostenibilità; accelerare la
digitalizzazione dell'informazione e rafforzare la qualità e la
comparabilità dei ratings/scoring ESG a livello europeo e
internazionale; contribuire positivamente ai processi europei e
internazionali di standardizzazione della rendicontazione di
sostenibilità; favorire una partecipazione più ampia e
sistematica della società civile agli organismi preposti alla
definizione delle regole in materia di informazione di
sostenibilità.
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