Il trasporto aereo vale
complessivamente il 3,8% del Pil italiano e impiega quasi 1,3
milioni di addetti di cui 165 mila diretti. E' quanto emerge da
una nota di Cdp sul trasporto aereo alla prova della
decarbonizzazione. Il comparto ha di fronte tre opzioni
perseguibili di sostenibilità, ovvero lo sviluppo di carburanti
alternativi, l'innovazione sugli aerei e la progettazione di
aeroporti a impatto zero. I carburanti sostenibili, noti come
Saf, potrebbero contribuire per quasi due terzi al
raggiungimento della neutralità climatica e il loro utilizzo è
in grado di ridurre le emissioni di CO2 fino all'80% rispetto ai
combustibili tradizionali. Il loro costo, tuttavia, oscilla da
due a sei volte in più rispetto al carburante fossile. Il
miglioramento delle flotte delle compagnie aeree, invece,
consente vantaggi in termini di maggiore efficienza. Basti
pensare che solo il 25% delle attuali flotte è costituito da
aerei di ultima generazione, che permettono un risparmio di
carburante del 20-30% rispetto alla generazione precedente.
Infine, la sostenibilità del trasporto aereo passa
dall'evoluzione delle infrastrutture aeroportuali. Sarà
necessario realizzare infrastrutture per il trasporto, lo
stoccaggio e il rifornimento di carburanti sostenibili.
L'ambizione più ampia è quella di trasformare gli scali in veri
e propri hub energetici, strumentali alla decarbonizzazione non
soltanto delle attività aeroportuali e dei vettori, ma anche del
fabbisogno energetico di tutti gli asset del sedime aeroportuale
e di tutte le operazioni di terra, fino a spingersi, attraverso
azioni concertate con i relativi gestori, alle operazioni di
accesso ed egresso di superficie che riguardano l'aeroporto.
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