Il bilancio di un anno di
sorveglianza digitale degli incendi, un progetto di Wwf Italia
e Inwit nelle Oasi di Macchiagrande (RM), Bosco di Vanzago (MI)
e Calanchi di Atri (TE) è quello della "terza estate peggiore
degli ultimi 15 anni (i record sono degli anni 2021 e 2017)". Il
fenomeno, spiega una nota, "va costantemente monitorato in
quanto non è limitato solo alla stagione più calda dell'anno, ma
va ad incidere nell'ecosistema durante tutti i 12 mesi, portando
al degrado preziose funzioni, come la regolazione del ciclo
dell'acqua o la stabilizzazione dei versanti di una montagna. Un
bosco indebolito dalle fiamme, infatti, difende meno
efficacemente da altri eventi climatici estremi quali, ad
esempio, le alluvioni, compromettendo la resistenza e la
resilienza dell'intero territorio".
"Le nostre Oasi sono un'ottima opportunità per sperimentare
metodologie innovative per la conservazione ambientale che
potranno poi essere diffuse su scala più vasta" ha sottolineato
Marco Galaverni, direttore rete e Oasi del Wwf Italia, "la
tecnologia può essere uno strumento prezioso per la tutela di
habitat, biodiversità e salute umana, ad esempio aiutando a
prevenire minacce quali gli incendi boschivi". "Attraverso la
loro distribuzione capillare sul territorio, le nostre
infrastrutture rappresentano una grande opportunità e un valore
aggiunto importante anche in ambito ambientale per la tutela
degli ecosistemi, dei territori e della biodiversità" ha
ricordato Michelangelo Suigo, Direttore Relazioni Esterne,
Comunicazione e Sostenibilità di Inwit. Quando per esempio
quest'estate una delle videocamere, installate presso l'Oasi
Calanchi di Atri, ha rilevato in un'occasione ai confini
dell'Oasi un pennacchio di fumo causato dall'abbruciamento di
residui vegetali (rami d'ulivo) è stato attivato un intervento
tempestivo e si sono così evitate gravi conseguenze.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA