Gli amministratori delegati di
dodici grandi aziende europee, tra le quali anche le italiane
Enel e Unicredit, chiedono "una politica industriale verde per
l'Europa" più ambiziosa. In un documento programmatico sulle
sfide per la transizione a un futuro 'net-zero' dell'industria
europea, i dodici della 'Ceo Alliance' segnalano tra l'altro
cinque raccomandazioni: "continuare a sfruttare lo slancio per
la decarbonizzazione e migliorare la resilienza e la
competitività dell'Europa"; "mobilitare appieno il potenziale
della digitalizzazione per rendere più ecologica l'economia
europea"; e "accelerare e semplificare le procedure di
autorizzazione per una gamma più ampia di tecnologie verdi e dei
loro fattori abilitanti". Servirà poi "colmare la carenza di
investimenti per trasformare l'economia europea", dove affermano
sia "necessaria una combinazione di misure in materia di appalti
pubblici e finanziamenti sotto forma di sovvenzioni dirette,
crediti d'imposta, prestiti e garanzie finanziarie livelli". E
"sostenere le pmi per ottenere la riduzione delle emissioni
della catena del valore": "la Commissione e gli Stati membri
devono esplorare come le pmi possano essere ulteriormente
sostenute durante la transizione", affermano.
Oltre ad Enel e Unicredit le società di sette Paesi della 'Ceo
Alliance' sono Volkswagen, E.On, Iberdrola, Scania, Ericsson,
Schneider Electric, Abb, Skanska, AkzoNobel e H2 Green Steel.
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