Per contrastare la crisi energetica
in Italia "occorre rendere strutturali i risparmi raggiunti nel
2022, aumentare la spinta sulle rinnovabili (12 GW di
rinnovabili l'anno da obiettivo del Ministro Pichetto), ma
soprattutto aumentare l'efficienza energetica - grande assente
finora - degli edifici e dell'industria, in linea con i nuovi
obiettivi europei". In questo quadro "l'aumento delle
importazioni dall'Algeria sarà necessario solo per un lasso
limitato di tempo, visto il rapido calo della domanda di gas in
Italia e in Europa". Lo scrive sul suo sito il think tank
italiano sul clima Ecco, comentando il viaggio in Algeria della
premier Giorgia Meloni.
"Nel corso del 2022, imprese e cittadini italiani hanno
ridotto la domanda di gas del 9%, risparmiando circa 7 miliardi
di metri cubi (mmc), equivalenti a un quarto delle importazioni
russe - scrive il think tank -. Meglio ha fatto in media
l'Europa, con un taglio dei consumi del 12%, secondo le prime
stime del centro studi Bruegel. Questo percorso virtuoso deve
ora accelerare nel solco del pacchetto europeo RepowerEU, con un
potenziale di riduzione dei consumi europei di gas fino al 40%
nel 2030".
Secondo le proiezioni di Ecco, risparmi, rinnovabili ed
efficienza energetica "permetterebbero di sostituire l'80% del
gas russo nei prossimi due anni. La revisione del Piano
Nazionale Integrato Energia e Clima, la cui prima bozza è attesa
a giugno, dovrebbe contenere questi obiettivi settoriali,
definire le politiche abilitanti e adottare un sistema di
monitoraggio".
"Il gas rimanente da compensare deriverebbe da un aumento
delle importazioni dalle infrastrutture esistenti - conclude il
think tank -, senza quindi la necessità di fare ricorso a nuova
produzione nazionale o nuovi rigassificatori e gasdotti (lo
stesso vale per l'Europa, che si muove nella stessa direzione)".
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