"Creare una società pubblica che si
occupi dell'estrazione delle materie prime critiche dai rifiuti
da apparecchiature elettriche (RAEE) ed elettroniche significa
'statalizzare' il trattamento stesso dei RAEE: un intervento
normativo costoso e controproducente, che mira a "scavalcare",
con dubbi risultati, un settore che oggi produce eccellenti
performance in termini di recupero e riciclo".
È questo in sintesi il commento di ASSORAEE (Associazione
delle imprese di recupero dei rifiuti tecnologici, associata ad
Assoambiente), contenuto in una lettera inviata al Ministero
dello Sviluppo Economico, che critica fortemente l'emendamento
che va in questa direzione, presentato dal senatore Cioffi come
primo firmatario nell'ambito del DDL di conversione in legge del
Decreto Legge 30 aprile 2022, n. 36, con misure urgenti per
l'attuazione del PNRR.
La norma proposta stabilisce la costituzione della Società
Miniera Nazionale S.p.a., interamente partecipata dallo Stato,
con il compito di "provvedere all'estrazione delle materie prime
critiche dai rifiuti di apparecchiature elettriche ed
elettroniche (RAEE".
"È evidente", si legge nella nota di Assoraee "che
l'estrazione delle materie prime critiche dai RAEE assume oggi
sempre più rilevanza strategica, anche in funzione della
politica degli approvvigionamenti sicuri e sostenibili delle
materie prime. Tuttavia "statalizzare" l'attività di estrazione
delle materie prime critiche dai RAEE, e in altre parole il
trattamento stesso dei RAEE, oltre ad apparire un'iniziativa di
dubbia utilità (oltre che costosa), risulterebbe
controproducente, in quanto significherebbe sottrarre al mercato
un settore in cui non mancano certo le tecnologie, le competenze
imprenditoriali e le professionalità".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA