Nonostante le difficoltà legate alla
pandemia, 13 aziende della moda su 14 hanno confermato o
aumentato nell'ultimo anno e mezzo gli investimenti in
sostenibilità, posticipando alcuni obiettivi o aggiungendone di
nuovi. E' quanto emerge dal Report sulla circolarità del settore
moda italiano redatto dal Monitor for Circular Fashion, parte di
SDA Bocconi Sustainability Lab, in collaborazione con Enel X.
L'indagine ha mostrato che le aziende hanno concentrato i
propri sforzi principalmente nel 'design for circularity', ossia
nella creazione di prodotti con un alto potenziale di
circolarità grazie all'utilizzo dei materiali sostenibili, come
ad esempio quelli riciclati, bio-based o realizzati con
tecnologie innovative che permettono il risparmio di risorse.
Inoltre, nell'ottica dell'ottimizzazione delle risorse e di una
maggiore flessibilità produttiva, le aziende confermano un
interesse sempre maggiore verso la co-creazione e l'on-demand.
Sono ancora in fase embrionale e in sviluppo da parte delle
aziende, soluzioni volte alla circolarità nelle fasi
post-vendita, nello specifico, servizi di riparazione e
manutenzione dei capi, programmi di take-back e commercio di
capi di seconda mano. Anche per quanto riguarda l'utilizzo di
energia è emerso come siano ancora poche le aziende che si
approvvigionano di elettricità da fonti rinnovabili per i propri
stabilimenti o che siano munite di sistemi per il monitoraggio e
l'efficientamento dei propri consumi.
Dal punto di vista della mobilità elettrica, è emerso come,
ad oggi, non vi sia ancora un vero processo di transizione verso
questa tecnologia, rispetto alle elevate potenzialità derivanti
dall'intero settore. Infine, la mobilità elettrica e l'uso
sostenibile dell'energia, entrambe tecnologie immediatamente
disponibili, dovrebbero essere considerate come uno dei primi
passi verso la circolarità aziendale e la decarbonizzazione,
contribuendo al raggiungimento degli obiettivi ambientali nel
più breve termine.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA