Aumenta l'attenzione per la
sostenibilità ed è ai massimi la presenza di donne negli organi
sociali delle imprese quotate italiane, raggiungendo
rispettivamente il 36% e il 39% degli incarichi di
amministrazione e di controllo. Emerge dal rapporto Consob sulla
corporate governance delle quotate per il 2019. Gli assetti
proprietari si confermano concentrati e rimane ancora marginale
la maggiorazione del diritto di voto, con particolare
riferimento alle società che hanno emesso azioni a voto multiplo
e previsto le cosiddette loyalty share. In linea con gli anni
precedenti la partecipazione degli azionisti alle assemblee
delle 100 società quotate a più elevata capitalizzazione, che è
stata in media il 21% del capitale sociale.
Quanto alla sostenibilità, nel 2018 hanno pubblicato la
dichiarazione delle informazioni di carattere non finanziario
151 società italiane con azioni ordinarie quotate sul mercato
Mta, a dimostrazione di una maggiore attenzione ai fattori Esg
(Environment, Social, Governance). "Le Dnf (dichiarazioni non
finanziarie) in Italia sono state 208 nel 2019, quindi non sono
cresciute rispetto al 2018, quando erano state 210. L'ha
evidenziato la commissaria Consob Anna Genovese, coordinatrice
del rapporto sulla corporate governance,
spiegando che l'organismo di vigilanza intende "avviare nelle
prossime settimane contatti con l'industria per rilevare dati e
informazioni". "L'unico incremento - ha affermato - si è
registrato sui Dnf volontari e resta estremamente basso il
numero delle società che hanno pubblicato una Dnf: meno dell'1%.
Fra le società quotate,
è pari a circa il 65% del totale, quindi un terzo non lo
produce. Il dato della scarsa propensione delle imprese italiane
a redigerla volontariamente è significativo. La rilevanza che
dichiarazioni contenenti informazioni Esg (Environment, social,
governance) possono avere prescinde però dalle dimensioni
dell'impresa. Emerge quindi che la rilevanza di questi temi è
sottostimata".
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