La crescita degli investimenti
sostenibili nell'Unione europea, che hanno raggiunto 14 miliardi
di euro di capitali gestiti (un quarto del totale) finora si è
affidata soprattutto a impegni su base volontarie, senza una
standardizzazione delle pratiche. In questo contesto le
certificazioni di sostenibilità si stanno affermando per rendere
l'offerta più chiara, secondo uno studio di Novethic-Caisse des
Depots.
Il numero di fondi certificati come sostenibili, secondo la
ricerca, ha superato quota 800 nel mercato europeo, ed è più che
raddoppiato nell'ultimo anno. Nello stesso periodo, il volume
delle attività che gestiscono è triplicato fino a superare 300
miliardi di euro. In questo contesto, i fondi certificati verdi
restano ancora una minoranza: circa 30 in totale per 15 miliardi
di capitali gestiti.
Lo studio individua i marchi più forti nella certificazione
della sostenibilità nel francese SRI, che raggiunge 321 fondi, e
nel belga Towards Sustainability, al quale corrispondono 139
miliardi di euro di capitali gestiti (uno in più rispetto a
Sri).
La ricerca registra anche un aumento della concorrenza, nel
secondo semestre dello scorso anno. In particolare il
Lussemburgo starebbe puntando a conquistare un un ruolo da
capo-fila nella finanza sostenibile, grazie anche a una proposta
di legge in discussione che propone di taglio dell'imposizione
fiscale sui fondi sostenibili (dallo 0,05% allo 0,01%).
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